Sera novembrina

Calava la sera
ma tramonto non ve n’era,
il turchino avvilito
mutava in incombenza nera.

Non sfoggiava nuvole ardenti l’orizzonte, scialbo in quelle serate,
donde solo una striscia tenue insinuava disincanto;
per l’uomo dal cuore cibantisi di lacrime scordate,
il latrato uggioso di un cane in lontananza rimpiazzava il canto.

Il solicello flebile virava dall’oro al cobalto, in un disperato ricordo dell’ultima aurora,
trascolorando i brulli rami del platano; scurendo.
Le piante, prima limpide, ora stecchite, di oscuri presagi quelle sere,
coloravan l’ammirabile. L’udito catturava a stento allora
di foglie un cader fugace, poi accartocciate dalle ventate taglienti, poi morendo,
lacerate sotto il passo tremolante d’un gracile passante che, le sue umili preghiere
confidava con malinconia al Signore, procedendo a capo chino.
Ma pur incarnando la foglia sperava ancora!


Tema: Fragilità

Autore: Francesco Del Colombo

Cod. 58