La signora elegante

Un’onda anomala.
L’aria che manca quando hai appena corso non sai nemmeno quante rampe di scale.
La morsa al petto che ti agguanta all’improvviso, quando qualcuno scocca la freccia.
L’intera vita passata a sostenersi a vicenda con qualcuno che, di botto, ti sfugge dalle mani, sbriciolandosi come sabbia fra le dita, diretta chissà dove.
Sono sempre stata così sola? L’aria è sempre stata così pesante? Eppure, respirare è un processo abbastanza semplice.
Tu dove sei? Mi stai ascoltando? Non penso tu possa mai comprendermi.
Forse siamo in mondi diversi, forse, semplicemente, non parliamo più la stessa lingua.
E questo mi schiaccia.
Ogni passo è pesante, ogni cosa che faccio diventa sempre più sbiadita, tremolante.
C’è qualcuno, che ti ha sostituita. Qualcosa che prende sempre più peso, dentro di me.
E di nuovo, non riesco a respirare.
Fisso il vuoto davanti a me, pronta al fiume di lacrime che non riesce nemmeno ad uscire.
Sono bloccata, sono stretta nella morsa della mia nuova alleata.
E’ una signora dai modi un po’ rozzi, basta distrarsi un momento che lei è lì, pronta ad imperlarti il volto di lacrime quando meno te lo aspetti, semplicemente perché rivede nel mondo qualcosa di te.
Non vuole che io ti dimentichi. Fa di tutto perché la mia esistenza sia legata a te, anche ora che di belle sensazioni non ce ne sono più: mi è rimasta soltanto lei.
Me l’ha detto, un paio di volte: se la mia forza non ci fosse, sarebbe soltanto vuoto, questo spazio che mi hai lasciato.
Ed eccola di nuovo: mi porta via l’aria, mi lega un masso alla caviglia.
Un’onda anomala, ed io cado giù.
Grido, ma nessuno mi sente.
Sono immersa nell’acqua, invisibile, e sento la consapevolezza che non riuscirò mai ad uscire da lì.
Poi la vedo: in controluce, qualcosa che mi raggiunge, una mano amica che mi riporta in superfice.
La sofferenza è semplicemente questo, dopotutto: qualcosa che ti ricorda che sei vivo, ma che potrebbe anche affogarti, senza qualcuno che ti aiuti ad affrontarla.
Nei miei pensieri, però, resterà sempre una signora elegante, dai modi un po’ rozzi, che viene a trovarti nei momenti più brutti, per aiutarti a prenderli di petto, per ricordarti che, tutto sommato, non c’è niente di
male nello stringere la mano di qualcuno che ti accompagna nel tuo percorso.
E devo ringraziarti, perché se non fosse stato per te, forse, non l’avrei mai conosciuta così bene.


Tema: Sofferenza

Autore: Sara Leonetti

Cod. 20