ANGELI TRA LE NOTE

Nuvole di fumo, urla, spinte, corse,
d’improvviso un frastuono.
Il terrore, la fine di un sogno, di tutto,
il buio, forse,
e ancora caos, paura, fragore…

Quanti sogni nella tasca, nei ragazzi
Millennials 2.0 – quante definizioni!
Il mondo nella mano, risate come pazzi,
la vita davanti, con sogni e ambizioni.

La musica è da sempre stata vita,
perché no?
Anche ribellione,
se pensiamo al rock and roll,
ai nostri nonni che pensavano “che confusione!”.

La musica è un linguaggio che serve a comunicare,
ci porta dentro a sogni profondi e veri,
con la musica si può sognare…

E’ indelebile per me quello che è successo ieri!

7 Dicembre, quasi Natale, quasi vacanza,
quei biglietti in tasca, il permesso dei genitori,
“Sì, però riordina la tua stanza!”.
In testa tanti sogni e mille colori.
Lui, un mito per noi, quanti pomeriggi
con i suoi video in loop, le sue canzoni,
arrivavano diretti i suoi messaggi,
ora basta compiti, ho bisogno delle sue ripetizioni.
Ore di fila per entrare, ma che importa?
Tempo trascorso in piedi,
la stanchezza,
poi finalmente si apre quella porta.

Ora ci possiamo immergere nella sua bellezza.
Eccolo finalmente,
ecco le prime note,
il nostro mito,
il nostro sogno, musica soave,
finalmente la sua voce,
solo di quello avevo bisogno…

Tutti insieme, anche se non ci conoscevamo,
jeans, anfibi, chiodo, felpe, quasi una divisa,
la generazione dei video, di Instagram, dei sogni,
la nostra anima con i nostri desideri era decisa,
volevamo ascoltarlo tutta la notte,
lui capiva i nostri bisogni.
Eravamo felici, inebriati, trasportati,
il nostro cuore era libero, felice, leggero,
poi di colpo, di soprassalto svegliati,
-ma questo incubo era proprio vero?
Uno odore strano, acre, pungente, forte,
chi urla, chi grida, chi corre, chi spinge,
in questo tremendo parapiglia
alcuni di noi hanno trovato…

Chi ha paura, chi teme, chi piange.

Poi tutti di corsa, tutti a spingere,
qualcuno inciampa, qualcuno scivola, qualcuno cade,
non si può non aver paura, non si può non piangere.
Il terrore tutto impregna, tutto pervade,
sei di noi non usciranno mai più da quell’inferno,
cinque ragazzi, una dolce mamma
non vedranno nemmeno l’affacciarsi dell’inverno.
Spenta è per sempre la loro fiamma,
dopo la paura, il terrore, il dolore
è arrivato il silenzio, il freddo, il buio,
dopo un assordante, infernale fragore
non hanno sentito più nulla.
Avranno forse pensato: “Io muoio?”.
Quale sarà stata l’ultima immagine nei loro occhi,
l’ultimo pensiero nel loro cuore,
l’ultimo rimpianto, gli ultimi tocchi,
nel lasciare scivolare via il dolore?

Noi sopravvissuti, noi rimasti, noi salvati,
noi che mai più tutto ciò dimenticheremo,
noi fortunati, noi tristissimi, noi scampati,
con quale coraggio alla vita torneremo?
Non potremo mai scordare, cancellare, dimenticare,
nei nostri incubi di notte tornerà l’inferno.
Come faremo a ridere, a vivere, a camminare,
quando nel nostro cuore sarà sceso l’inverno?
Come faremo ad andare avanti,
a continuare a sognare, a credere, a sperare?
Come faremo a cancellare quei bagliori accecanti?
Come faremo a tornare a sognare?

Non possiamo spendere i nostri tanti, mille giorni
a cercare una speranza, una ragione, un perché;
non ci saranno né partenze e né ritorni,
che ci daranno un motivo, ci solleveranno, niente, nessuno, alcunché.
La musica è sogno, emozione, vita,
la musica è gioia, libertà, allegria,
qualcuno per ascoltare musica… no… è finita;
qualcuno non ha più sogni, non ha più la sua vita.

Forse proprio lei ci potrà aiutare, la musica,
con le sue carezze, le sue illusioni,
perché lei nonostante tutto è incredibile, unica,
tornerà piano piano ad accendere le nostre emozioni.
Anche se non è possibile dimenticare,
anche se nel nostro cuore indelebile è la ferita,
è un dovere continuare a camminare,
riprendere in mano la nostra vita.

Quei sei nomi, quei sei sogni, quelle sei stelle
non si spegneranno mai nell’azzurro del cielo,
anzi, nelle notti senza luna saranno le più belle,
anche se saranno coperte da un impalpabile velo.
Ciao Daniele. Ciao Emma. Ciao Benedetta.
Ciao Asia. Ciao Eleonora. Ciao Mattia.
Sono certo che ogni giorno la vostra preghiera mi aspetta,
sono consapevole che proteggerete questa vita mia.
Sei angeli senza ali.
Sei angeli che non hanno uguali.
Sei angeli che nessun terremoto mai scuote.
Sei angeli tra le note.


Tema: Sofferenza

Autore: Alessandro Caselli

Cod. 31