L’inconsapevole vicinanza parallela di due ombre in Volo

Autore: Beatrice Veschini


Viviamo in una società audace, a cui non manca nulla. Felicità apparenti, superficiali, non sacrificanti. Abbiamo tutto ma stiamo perdendo tutto. Non sappiamo annoiarci più, la comodità sta diventando parte integrante della nostra vita. Desideriamo, cerchiamo tutti i modi possibili per far godere i nostri corpi, per azzittire i nostri vizi con piaceri futili. Cerchiamo tutti i modi possibili per riempire i nostri vuoti, sottovalutando che, il vuoto è delicato. Bisogna rispettarlo, contemplarlo, scrutarlo e saperlo riempire. Il vuoto sa essere niente come può essere tutto. Dal niente può nascere tutto, da tutto si può arrivare benissimo al niente. Sentirsi tutto ed umiliarsi al niente. Non avere niente ed aver comunque tutto. Va indossato con una certa fierezza, il vuoto. Richiede molta concentrazione anche se è tutto tranne che testa, è pura ‘essenzaʼ. Essenza di spirito. Invano chi cerca di riempire vuoti, chiedendo. Viziandosi o cercando la salvezza altrove o dentro di sè. Invano, chi cerca se stesso sottovalutando il fatto che noi, soli, non ci troveremo mai. Qualcuno prima di noi ci ha già disegnato. Più che trovarci, dovremmo continuare a Crearci. Continuare il disegno che Dio ha iniziato con il nostro metterci al mondo. Invano, chi non nota che cʼè un sarto che gli ha cucito le ali per farci spiccare il volo. Invano, chi non si è ancora reso conto che siamo Statue di marmo, fredde allʼapparenza ma affamate dʼessenza. Essenza di vita, essenza di sentimento, essenza di esperienza e conoscenza. Essenza di sapienza. Essenza dʼanima. Essenza di tatto. Essenza lessicale. E non importa se tu sia analfabeta o chissà cosa. Se Fede cercherai, se amore donerai.. Vita, tu avrai. E se nel tuo vuoto, cercherai quel Dio che tanto sentI nominare, vedrai che vocabolo adotterai! E non ci sarà bisogno di chiedere amore, perché sarai amore. E non sentirai il bisogno di proclamarti e dire che Credi in un solo Dio, perché chi ti passerà accanto sentirà il tuo odore e lo riconoscerà. Per credere in Dio devi aver amato. Per credere in Dio bisogna aver sofferto. Per credere in Dio devi esserti fermato almeno una volta nella vita ad ascoltare il respiro del mare ed esserti riconosciuto Onda. E poi fuoco, poi aria, poi bufera, poi spiaggia. Poi unʼuomo di carne. Per volere Dio nella tua vita non devi sentirti tutto, perché il tutto blocca, limita, non ti permette di andare oltre. Per sentire Dio nella tua vita, devi essere niente, vuoto. Devi essere in grado di aggiungerti sempre, di non accontentarti mai, di non giudicarti mai, di sbagliare sempre, di umiliarti spesso, di metterti in gioco. Per riuscire a sentire Dio nella tua vita, esci di casa, scollegati da quel telefono. E lo riconoscerai. Lo riconoscerai in quellʼalbero dalle forme geometriche esatte che aspettava da molto tempo di essere ascoltato e che hai sempre calpestato. Riconoscerai Dio in quel frutto sbocciato, per amore e donato. Lo riconoscerai, ti riconoscerai in quel frutto dʼamore che non hai chiesto. Ti riconoscerai in quel frutto che ti è stato donato in quel momento esatto, magari chʼeri addirittura un poʼ affamato. lo riconoscerai nel volto di quellʼuomo dallo sguardo a pesce morto che ti chiede Umanità e solidarietà. Lo riconoscerai perché quando ti troverai davanti a quellʼuomo avrai due voci da seguire. La prima che ti dirà ‘Lascialo stare! È un disgraziato!ʼ, la seconda ti sussurrerà ‘Ama e dona la Vita!ʼ‘ Lì, lo riconoscerai. Lo riconoscerai Uomo, tramite quel Vuoto. Perché è proprio dal vuoto, che scopri il tutto. E tornando a casa ti volterai e capirai che quellʼuomo non era un Uomo qualunque. Ma era lʼUomo. Era Dio. Sentirti Vuoto, per riscoprirti Tutto. Donarti allʼUomo, per riuscire ad amare Dio. In una notte dʼestate, quando mi sentivo un pettirosso da combattimento furioso, è apparsa una Colomba ed inconsapevolmente abbiamo iniziato a spiccare il volo insieme. Due ombre.. due anime! Dio ha riempito un vuoto dentro me, trasformando il mio dolore in arte pura semplicemente parlandomi, amandomi e donandosi. Grazie per lʼattenzione. Buona lettura!

Lʼinconsapevole vicinanza parallela di due ombre in volo.

Non toccarmi. Non accarezzarmi.
Non azzardarti a dire parole dʼamore
..potrei ricordare. Accomodati solamente qui accanto a me,
questa notte sarò la tua ombra..
Ascoltami. Starò in silenzio. Sarò quel soffio di vento che scuote per un secondo le tue piume.
Non vedermi, non voltarti.. Non toccarmi.
Ascoltami.. non parlerò!
Ti lascio Libero.. lasciami libera.
Saremo liberi insieme. Senza voltarci, senza parlarci.
Per via parallele, e poi incrociate, poi di nuovo parallele.
Il mio canto ti accompagnerà e quel soffio di vento lanciato
Ogni tanto ti accarezzerà, ti toccherà!
Ma tu non voltarti, non guardarmi.
..Non toccarmi.
E nellʼorrenda bellezza, in questo rumoroso silenzio, Io ti ascolterò, Io ti guiderò. 
Tu mi ascolterai, Tu, mi Guiderai!