QUILOMBO

Tema: Sofferenza

Autore: gruppo “Paolo Antonelli Social Club”

Cod. 48


Testo

Le strappi alle piante, le hai strappate anche a me
Per permetterti il lusso di sorseggiare un bel caffè
Le metti agli animali, le hai messe anche a me
Giustifichi il tuo gesto ché ti sembro uno scimpanzè
La usi per le merci, ci hai messo anche me
Ma non per comando divino come quello dato a Noè
L’importante è che una volta sceso io ti faccia da lacchè
Sempre pronto ad operarmi ché tu non conosci il faidate

Dalle carezze della mia gente alla frusta sulle spalle
I comandi li capisco, senza il bisogno di darli anche alla mia pelle
Siamo tutti uguali, tutti fratelli e sorelle
Ché è più comodo pescarci tutti dalla stessa parte
Miniere, piantagioni, pianto e gioia e si riparte
Qualcuno è rassegnato, perché è giusto, sei il più forte
Ma il tuo errore è stato grossolano
A forza di sferzate mi dai fiato e volontà per correre lontano

E non mi importa se mi prendi,
ciò che conta è che chi mi guarda capisca che così non ci si
arrende
Non mi importa se mi punisci
Ciò che conta è che chi mi guarda capisca che non è vita se si
striscia
Chi mi guarda capisca che non è vita se finisce
Chi mi guarda capisca che la libertà non si tradisce
È chiaro essere schiavo rende schivo anche il più vivo
Ma è comunque vero ai fatti che di catene nessuno è privo
Un anello per ghermirli, nell’oscurità incatenarli
E con tutti quegli anelli pensa quanti puoi incastrarli
Forse è questione di punti di vista o un po’ di speranza rimasta
Incatenati o legati insieme, tenuti assieme è una conquista

Globalizzazione tutti uguali per l’amministrazione
Ripenserei alla teoria oltre che alla mera esecuzione
Ma se siamo tutti uguali per bisogni di consumo
Possiamo esserlo lo stesso e voler l’arrosto senza fumo
Ma se siamo tutti uguali, sì siamo arrivati a questo punto
Tranquillo dimmi dove sei rimasto ché faccio un riassunto

Miniere, piantagioni, pianto e gioia e si riparte
Qualcuno è rassegnato, perché è giusto, sei il più forte
Ma il tuo errore è stato grossolano
A forza di sferzate mi dai fiato e volontà per correre lontano

E non mi importa se mi prendi,
ciò che conta è che chi mi guarda capisca che così non ci si
arrende
Non mi importa se mi punisci
Ciò che conta è che chi mi guarda capisca che non è vita se si
striscia
Chi mi guarda capisca che non è vita se finisce
Chi mi guarda capisca che la libertà non si tradisce

QUILOMBO! QUILOMBO!